OMELIA 29/01/2023 - Ammissione di Fratel Pellegrino al noviziato Benedettino

Nel corso della S. Messa del 29/01/2023 è stata celebrata la cerimonia di ammissione al noviziato benedettino del Fratello Pellegrino della Santa Teofania, nel corso della quale il novizio è stato rivestito dell'abito e dello scapolare dell'Ordine Benedettino dell'Adorazione della Santa Croce.


Omelia

Il Signore fa sentire la sua voce, ci chiama tutti a sé. Per ciascuno la chiamata è diversa, particolare. Dio fornisce a ogni individuo doni diversi e chiede di imparare come usarli a frutto e beneficio di tutti. Siamo chiamati ad essere cooperatori di Dio per costruire il Regno, ciascuno secondo il suo dono. Senza inventarsi nulla, facendo sbocciare il seme spirituale che Dio, quando ci ha creati, ha impiantato dentro di noi.

Siamo certamente liberi di ignorare questa chiamata, di non prenderci nemmeno il tempo di capire da dove viene e dove vorrebbe portarci. Ma tutti quelli che decidono di seguirla scopriranno che non sono soli sul cammino, che troveranno molti altri uomini e donne che hanno già percorso questa via, la cui vita rimane come esempio, le cui tracce rimangono come segni sul cammino del cristiano.

Sin dai primissimi tempi della storia della salvezza, Dio - Principio e fonte di ogni santità - irradia la sua luce nel cuore dei giusti, ed essi come un faro iniziano a risplendere nel buio dell’esistenza dei figli del peccato di Adamo.

Ecco che troviamo questo principio di santità nell’innocenza di Abele, nel servizio di Abramo, di Samuele, di Elia ed Eliseo, di Giovanni il precursore e, soprattutto, prima tra tutti, di Maria, grazie alla quale è venuto al mondo Cristo, esempio supremo di santità.

Ed è con la morte e resurrezione di Cristo che il mondo, redento, è santificato e arricchito dall’azione dello Spirito Santo che diffonde i suoi doni e suscita nuovi esempi di santità, nuove luci che risplendono nelle tenebre del mondo. Così la luce di Dio ha illuminato i cuori, per citarne qualcuno, di Benedetto, Scolastica, Francesco, Chiara o, per arrivare a tempi recentissimi, di Biagio Conte, da poco tornato alla casa del Padre. Tutte persone che hanno ascoltato quella chiamata, alla quale ciascuno di loro ha risposto offrendo il proprio essere, nella sua particolarità e specialità, aprendo il cuore all’azione dello Spirito che li ha guidati nella sequela, ovvero l’imitazione di Cristo quale modello di perfezione nella sua umiltà, povertà e obbedienza.

Oggi, con questa cerimonia di ammissione al noviziato benedettino, vediamo la sequela manifestarsi in un segno esteriore, la ricezione dell’abito e della Regola, che sancisce per il nostro Fratello Pellegrino l’ingresso al discepolato secondo l’esempio di San Benedetto. Un segno esteriore che interiormente è rappresentato dal desiderio dell’imitazione: uno sforzo mistico, morale ed etico e spirituale che mira a riprodurre i tratti di Gesù.

Inizia oggi un cammino per il nostro fratello che non possiamo chiamare nuovo, perché l’opera dello Spirito inizia nel cristiano sin dal momento del Battesimo, passando poi dal Sacramento della Confermazione che effonde il dono dello Spirito pentecostale per l’edificazione del Regno mediante il servizio e la cooperazione con il Creatore che mai smette di operare nella sua Creazione. Se con il Battesimo diventiamo membra del corpo di Cristo, con la Confermazione riceviamo il dono di dar forma a Cristo nell’umanità. E’ il come decidiamo di utilizzare questo dono che rimane differente per ciascuno. Non è facile comprendere come far sì che esso porti frutto. Sarà compito del nostro fratello valutare in questo periodo di noviziato se la strada tracciata da Benedetto è idonea per far sbocciare i semi spirituali che Dio ha posto nel suo cuore, con la consapevolezza che oggi non si incammina su una strada nuova e sconosciuta, ma prosegue sullo stesso cammino attraverso il quale il Signore lo chiama a sé. 
Su quello stesso sentiero da oggi camminerà in compagnia di San Benedetto.

Sia lodato Gesù Cristo.
Giovanni++

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