22/06/2025 - Liturgia del Graal e Ordinazione diaconale del Rev. Coelestinus

Nella giornata di oggi abbiamo riproposto l'utilizzo di una liturgia, nata in contesto anglicano, particolarmente adatta a contesti di celebrazione ecumenica e inter-spirituale: la Liturgia del Graal, composta dal Rev. Jonathan Robinson, sacerdote della Church of Wales (qualche dettaglio in più è possibile trovarlo in questo articolo).

Il testo liturgico utilizzato è una nuova traduzione, più fedele all'originale, realizzata dal sottoscritto. Le ricorrenze che si incastrano in queste giornate la rendono il rito giusto per celebrarle tutte: la festa del Corpus Domini, il Solstizio d'Estate, l'ordinazione diaconale del fratello Coelestinus, membro storico della nostra piccola comunità. La Liturgia del Graal è un inno alla Luce, un inno alla Presenza divina ovunque noi siamo, un inno alla fratellanza e al servizio al nostro fratello.

Dio vivente, Donatore di ogni santità, Fonte di ogni amore, Fonte di ogni saggezza; Prendi il pane secco della Terra e trasformarlo nel banchetto del Paradiso. Prendi il buon vino della creazione e vivificaci con la vita nuova del tuo Spirito. Asciuga le nostre lacrime e trasforma il nostro dolore in gioia. Riempi il vuoto dei nostri cuori e porta la tua luce nelle nostre tenebre. Recupera i cocci delle nostre vite e riportarci alla completezza. Tu porti ordine nel nostro caos salvandoci per amore: L'amore mostrato dalla croce, l'amore che è con noi adesso, l'amore che ci porta dalla morte alla risurrezione.
Tu Sei la pienezza del nostro essere. Tu sei il mistero della nostra salvezza. Tu sei lo scopo della nostra esistenza [1].

Ordinazione del Rev. Coelestinus, Carpi 22/06/2025

La Liturgia della Parola mostra tutta l'apertura e la flessibilità della liturgia, la sua capacità di celebrare la Rivelazione divina e l'illuminazione spirituale ovunque sia avvenuta, lasciando possibilità di spaziare tra diversi testi per la riflessione e la meditazione. I temi che hanno guidato la scelta delle letture sono stati quelli del Silenzio e della Chiamata al Servizio. Il Silenzio, non solo inteso come discrezionalità e umiltà nel ministero come prevedono i landmark del Repositorium Apostolicum Sub Rosa, ma anche come incontro con Dio. Quando l'Io tace, parla Dio. La lettura scelta per meditare su questo tema è stata tratta dagli scritti di Levi H. Dowling, pastore presbiteriano vissuto tra il 1844 e il 1911. L'obiettivo qui era portare la riflessione sul dono del Silenzio, portando un testo moderno in grado di richiamare al Quietismo, corrente mistica e spirituale di ispirazione per il ministero di Coelestinus. Ecco il testo della lettura.

C'è un silenzio in cui l'anima può incontrare il suo Dio, e dove si trova la fonte della saggezza, e tutti coloro che vi entrano sono immersi nella luce, e ricolmi di Sapienza amore e potere. Il silenzio non è circoscritto; non è un luogo limitato da mura, o da rocciose alture, né protetto dalla spada dell'uomo. Gli uomini lo portano con sé continuamente nel luogo segreto dovessi possono incontrare il loro Dio. Non ha importanza dove dimorino gli uomini, sulla cima di un Monte, in una valle profonda, in una piazza del mercato, o nella quiete della casa; essi possono immediatamente, in ogni istante, spalancare la porta e trovare il silenzio, trovare la casa di Dio; essa è nell'anima [2].

Sul tema della Chiamata, la scelta è ricaduta sul Vangelo di Tommaso. La Luce ricevuta quale dono dello Spirito deve brillare. Il servo di Dio deve essere come un faro, un punto di luce che irrompa nell'oscurità circostante. E' il come esserlo su cui il nuovo Diacono deve meditare. Come mettere a frutto i propri doni e servire in un mondo che pare amare di più il buio.

Gesù disse, “Sceglierò fra voi, uno fra mille e due fra diecimila, e quelli saranno come un uomo solo”.
Dissero i suoi discepoli, “Mostraci il luogo dove sei, perché ci occorre cercarlo”
Lui disse loro, “Chiunque qui abbia orecchie ascolti! C’è luce in un uomo di luce, e risplende sul mondo intero. Se non risplende, è buio” [3].

Come avviene di consueto, il Vangelo è stato proclamato dal nuovo Diacono a cui è stato chiesto di svolgere un ulteriore servizio liturgico: la meditazione guidata. La Liturgia del Graal prevede una breve meditazione, il nostro Diacono ha rielaborato il testo originale in maniera personale. Lo riportiamo nel presente articolo in spirito di condivisione fraterna.

Nicholas Roerich, Cristo nel Deserto (1933)


Meditazione di quiete interiore

CelebranteNel silenzio che ci avvolge, deponiamo ogni affanno, ogni pensiero superfluo. Non c’è nulla da fare, nulla da ottenere. Solo restare, presenti e disponibili, davanti al Mistero. Svuotiamo il cuore perché possa diventare spazio per Dio.

TuttiVieni, Luce che non parla. Vieni, Silenzio che abita ogni cosa. Vieni, Presenza che non impone nulla. Siedi accanto a noi, come uno Sconosciuto amico. Rendici attenti alla tua venuta nascosta. Facci dimorare nel tuo silenzio, dove tutto è compiuto.

C: Ora, lasciamo che il respiro si faccia lento, come una preghiera che non ha parole. Ogni battito del cuore ci riconduce all’Essere. Ogni pensiero che passa è una nuvola che non tratteniamo. Nel fondo, solo la quiete. Nel fondo, solo Tu.

T: Non chiediamo nulla. Non cerchiamo segni. Basta la tua ombra che ci sfiora. Basta sapere che Tu sei, nel centro silenzioso del nostro spirito. Rimani in noi, anche quando non ti sentiamo. Sii tu la nostra pace.

C: Nel cuore pacificato, lasciamo che la Presenza ci trasformi. Non attraverso lo sforzo, ma nell’abbandono. Non con parole, ma nella semplice offerta del nostro essere. Tutto è tuo, o Dio che ami restare nascosto.

T: Come la terra accoglie la pioggia, come il mare accoglie il fiume, così noi accogliamo Te.
Tu che non fai rumore, Tu che non giudichi, Tu che semplicemente sei.

C: Torniamo lentamente alla soglia del tempo. Con la mente limpida, con il cuore vuoto e pieno insieme. Che ciò che abbiamo ricevuto in silenzio, continui a vivere in noi.

T: Amen.

+Giovanni

Note:
[1] Preghiera Eucaristica dalla Liturgia del Graal, Robinson 2001;
[2] Levi H. Dowling, the Aquarian Gospel of Jesus the Christ, 1908 (Cap. 40);
[3] Vangelo di Tommaso, loghia 23-24

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