24/06/2023 - Celebrazione della Festa di San Giovanni con la Liturgia del Graal

In occasione della Festa di San Giovanni, ci siamo recati in Svizzera, a Brissago, per celebrare il solstizio d'estate insieme al Vescovo Edio, ad amici e amiche di diversa estrazione spirituale e ai membri della fraternità celtica "Amici di Dio".


Per l'occasione siamo stati ospitati nella bellissima cornice del giardino de "l'Ortista di Brissago", accompagnati dai suoni dell'arpa celtica e delle campane di cristallo nel corso della Liturgia. Il rituale che +Edio ha scelto per la celebrazione è la liturgia del Graal.


La liturgia del Graal è stata composta dal Rev. Jonathan Robinson, sacerdote anglicano della Chiesa del Galles, con l'intento di fornire un rito che "celebra l'essenza della fede cristiana, che è l'incarnazione, ovvero la rivelazione della natura divina nel mondo creato, storicamente vista in Gesù, il Cristo. [...] Il mondo risplende con l'amore e la testimonianza di tutti coloro che seguono questa via. Essi sono veri servitori di Dio. Sono le raffigurazioni di Cristo del nostro tempo e attraverso di loro ci si manifesta il regno di Dio. Questa liturgia cerca di unire le diverse tradizioni, preziose e significative per le persone. La verità può essere espressa in molti modi. Tutte le espressioni, correttamente comprese, ci condurranno all'Unica Verità. Tutte le parole devono indicarci la Parola non detta, ma conosciuta nel cuore. Tutta la molteplicità è espressione dell'Unità"*. Una liturgia, insomma, aperta ad accogliere visioni e sensibilità diverse, aperta al prossimo e inclusiva.

Riunitasi l'assemblea, la messa è stata preceduta da una breve introduzione da parte di P. Giovanni, che ha parlato della storia di questa particolare liturgia e della figura di San Giovanni Battista, accostata al tema del solstizio d'estate. Come il solstizio rappresenta l'apice, il momento di massimo splendore del ciclo solare, raggiunto il quale la luce non può che diminuire, così è la figura di Giovanni. Precursore di Cristo, lui stesso ci ricorda: "Io ora devo diminuire perché Lui (Cristo) deve aumentare". Farci imitatori di Giovanni per poter imitare Cristo è la strada del cristiano. Giovanni rappresenta la miglior versione di noi stessi, purificata e pronta all'incontro con Cristo. A patto che il percorso spirituale, per sua natura evolutivo, non ci porti a ergerci sul piedistallo dell'orgoglio, a considerarci superiori. Diminuire, farsi umili, a quel punto, è condizione necessaria per iniziare a seguire Cristo.


Il canto "Luce divina" precede la benedizione degli elementi e l'offerta dei simboli della terra, dell'aria, del fuoco e dell'acqua.

"Luce eterna, sempre splendente, sole raggiante che illumina ogni cosa. Vera Luce, che illumina ogni persona che viene al mondo [...]: Benedici, ti preghiamo, tutto ciò che portiamo a questa celebrazione, affinché attraverso queste offerte possiamo annunciare la Tua Presenza e la Tua Potenza".

Offerti i simboli, la Croce viene mostrata ai presenti e offerta come "ricordo della sofferenza della Terra e segno dell'amore di Dio".


Seguono riconciliazione, confessione dei momenti in cui abbiamo "fallito nella vita dello Spirito" e la richiesta del perdono e della guarigione che Cristo "Spirito di compassione" concede nel momento dell'assoluzione.

Il ministero della Parola vede la recita della Colletta del giorno, appositamente composta da +Edio per l'occasione:

"O Cristo, Creatore degli astri, Verbo Eterno del Padre, attrai verso le altezze cosmiche le nostre volontà, irradiaci con il tuo amore per riconoscere in te lo sposo di chi cerca la Verità. O Cristo, Creatore degli astri, Luce del Mondo, fa che diveniamo sempre più i tuoi amici presenti, in ascolto ed esultanti di gioia piena. O Cristo, Creatore degli astri, Sole di giustizia, fa che come Giovanni, possiamo dire nel nostro agire e nel nostro servire: “Cristo deve crescere; io, invece, diminuire”, affinché doniamo, all’umanità che incontriamo, la bellezza di una fede consapevole, adulta e sincera. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli".

La prima lettura è tratta da un brano di Rudolf Steiner che ci ricorda come la festa di San Giovanni possa essere vista come parte del grande respiro cosmico della Terra: "viviamo con la nostra anima nelle lontananze cosmiche, viviamo con il Sole e con le stelle; e se volgiamo lo sguardo verso la Terra, che si è riempita di piante germogliate e ha prodotto ogni possibile animale, allora nelle piante germogliate, nei fiori colorati, nel muoversi degli insetti, negli uccelli che volano nell’aria con il loro piumaggio colorato vediamo di nuovo riflettersi in bagliori dalla Terra, come rispecchiandosi, ciò che accogliamo nell’anima quando appunto la abbandoniamo, quando ci uniamo alla sua espirazione per vivere non in modo terreno ma cosmico"**. 


La prima lettura è stata seguita dalla recita in tedesco e in italiano di una preghiera dello stesso Steiner da parte di una partecipante al culto, in cammino lungo la via tracciata dal filosofo tedesco:

"La luce del Sole rischiara il giorno dopo la notte oscura. La forza dell'anima è risvegliata dalla quiete del sonno. Tu anima mia, dì grazie alla Luce, in essa risplende la potenza di Dio; tu, anima mia, sii pronta ad agire".

Il Vangelo del giorno (Giovanni 3, 22 - 30) chiude e sancisce la lezione che tanto l'evento cosmico quanto la storia del Battista ci insegna: "Non sono io il Cristo, ma: Sono stato mandato avanti a lui. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire".

La lettura del Vangelo è seguita da un momento di meditazione silenziosa, il cui inizio e la cui fine sono sanciti dal suono della campana di cristallo. Meditiamo la lezione e ci apriamo al "movimento dello Spirito Santo in noi".

Mossi dallo Spirito, dopo la recita degli impegni e delle intercessioni comunitarie, è il turno delle preghiere spontanee. L'assemblea si pone in silenzio e il silenzio è interrotto solamente dalle preghiere spontanee dei presenti, che divengono preghiera collettiva e portate al Signore.

La Pace e l'offertorio precedono l'Eucaristia nella celebrazione del mistero sacro: "Dio è in noi  e noi siamo in Dio". Il mistero della Sacra Presenza.


"Tu sei la pienezza del nostro essere. Tu sei il mistero della nostra salvezza. Tu sei l'obiettivo della nostra esistenza".

Il suono della campana di cristallo dà inizio alla Comunione Eucaristica.

I presenti ricevono quindi la benedizione "La Luce di Cristo brilli dentro di voi, affinché possiate essere Luce per il mondo". 

Ci si congeda, andando in pace "con l'anima grata unita all'Eterno".


Giovanni++



* Robinson, J., The Grail Liturgy - A new framework for Christian/Spiritual practice (2001).

** Steiner, R., Il corso dell'anno come respiro della Terra e le quattro grandi festività (1934).


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