Domenica delle Palme - 13 aprile 2025

Nel corso delle ultime due settimane, ho lavorato su un nuovo testo da usare per la liturgia eucaristica, semplificato, adatto alle celebrazioni "da chiesa indipendente" che spesso, per non dire quasi sempre, si svolgono in casa o piccole sale affittate all'occasione, in piccoli gruppi, caratterizzati da legami d'amicizia o parentali, oppure in solitaria. Non ultimo, un rito neutrale pensato per chi intraprende il percorso di studi previsto per la ricezione del Repositorium.

Il nuovo testo è fondamentalmente una rielaborazione personale del Young Rite, ma reso ancora più neutrale rispetto al credo e all'identità spirituale di chi celebra e partecipa. Per me un passo ulteriore verso quell'ecumenismo cosmico che vorrei realizzare con il mio ministero. Le formule consacratorie, ovviamente, per la validità del rito rimangono inalterate, così come l'intenzione e l'uso delle due specie. Viene invece enfatizzata l'anima "liberale" del messaggio, il suo puntare all'unica Verità Eterna e all'unico Eterno Sacrificio, lasciando che ogni persona vi giunga per la sua strada.

Ma torniamo alla celebrazione di oggi. Domenica delle Palme. La tradizione cristiana vede Gesù, accolto trionfalmente a Gerusalemme dalla folla che, agitando rami e fronde, lo acclama come Re. Oggi inizia la Settimana Santa, rievocazione degli ultimi giorni di Cristo sulla Terra.


N. Roerich, Roccaforte dello Spirito (1932)

Ecco la lettura utilizzata per la meditazione di oggi sulla Vita di Cristo, l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme:

Ecco, quindi, che tutti stavano aspettando di vederlo quella domenica mattina quando cominciò ad entrare in città, e non appena apparve tutti cominciarono ad applaudire. Si accalcarono intorno a lui, formando una sorta di processione per scortarlo; strapparono grandi foglie di palma dagli alberi e le agitarono di fronte a lui; e non appena l'idea si diffuse tra loro che fosse un grande santo, un grande profeta, si tolsero i loro scialli e li gettarono sul suo cammino non solo per onorarlo, ma anche per avere gli indumenti benedetti dal tocco dei piedi del Maestro, o persino dai piedi dell'asino su cui cavalcava. Così Gesù procedeva per la sua strada, al centro di una folla rumorosa e gesticolante. Naturalmente la gente accorreva da ogni parte, chiedendo cosa stesse succedendo; e quando veniva loro detto: «Questo è Gesù, il profeta di Nazareth, che ha risuscitato Lazzaro dai morti», si univano alla processione e urlavano insieme agli altri. [...] La Sua processione, disordinata ma entusiasta, giunse in città, e Gesù si diresse alla sinagoga e cominciò a parlare al popolo, come era sua abitudine. (C.W. Leadbeater, The hidden side of Christian festivals, Cap. VII).

Ora, molti Giudei provenienti dalla Galilea, dalla Giudea e dalla Samaria erano a Gerusalemme per la festa. Il portico di Salomone era gremito di scribi, farisei e dottori della legge, e Gesù camminava in mezzo a loro.

Uno scriba si avvicinò a Gesù e disse:
«Rabbuni, perché tieni il popolo in sospeso? Se tu sei il Messia annunciato dai profeti, non vuoi dircelo chiaramente adesso?»

Gesù rispose:
«Ecco, ve l’ho detto molte volte, ma non mi avete creduto. Nessun uomo può compiere le opere che io ho compiuto e portare agli uomini la verità come io l’ho portata, se non è mandato da Dio. Ciò che ho fatto e detto sono testimonianza per me stesso. Dio chiama, e coloro le cui orecchie sono state educate ad ascoltare la voce celeste hanno udito la chiamata e hanno creduto in me, perché Dio stesso rende testimonianza per me. Voi non potete udire la voce di Dio, perché le vostre orecchie sono chiuse. Non potete comprendere le opere di Dio, perché i vostri cuori sono colmi di egoismo. Siete curiosi, seminatori di discordia, ipocriti. Prendete questi uomini che Dio mi ha affidato, li portate nei vostri luoghi e cercate di avvelenarli con sofismi e menzogne, pensando di strapparli dal gregge di Dio. Ma vi dico, uomini: questi sono stati messi alla prova, e voi non potete strapparne via nemmeno uno. Il Padre mio, che me li ha dati, è più grande di tutti voi, e io e il Padre siamo uno.» (Levi H. Downling, il Vangelo Acquariano di Gesù il Cristo, Cap. 147).

Allora i farisei si adirarono e agitarono con forza e dissero a Gesù: «Rimprovera questa moltitudine rumorosa; è vergognoso che gridino così nelle strade.»
Il Signore rispose: «In verità vi dico, se costoro tacessero, le stesse pietre griderebbero.»
Un grande fermento si diffuse ovunque, e la gente domandava: «Chi è quest’uomo?»
E la folla rispondeva: «È il Re, il profeta, il sacerdote di Dio; è l’uomo venuto dalla Galilea.»
Ma Gesù non si fermò; si diresse direttamente al portico del tempio, che era affollato di persone desiderose di vedere il Re.
I malati, gli zoppi, i paralitici, i ciechi erano lì, ed Egli si fermò, impose le mani su di loro e li guarì con la Parola sacra.
Il tempio e i suoi cortili erano pieni di bambini che cantavano: «Al Re! Il figlio di Davide è il Re! Evviva il Re! Lodate Dio!»
I farisei si indignarono udendo quei canti e dissero a Gesù: «Non senti ciò che dicono i bambini?»
E Gesù rispose: «Sì, li sento. Ma non avete mai letto le parole del Poeta che disse: «Signore, Nostro Dio, con la bocca dei bambini e dei lattanti affermi la tua potenza ed hai lode perfetta (Sal. 8, 2)?» (Levi H. Downling, il Vangelo Acquariano di Gesù il Cristo, Cap. 151).

Gesù alzò i suoi occhi al cielo e disse: «Dio, Nostro Padre, lascia ora che la benedizione del tuo amore, la tua misericordia e la tua verità si posino sugli uomini. Il lume che era in mezzo a loro è stato oscurato e se la Luce interiore non arde, ecco che essi percorreranno il cammino delle tenebre e della morte". (Levi H. Downling, il Vangelo Acquariano di Gesù il Cristo, Cap. 146).

Siano rese grazie allo Spirito divino che dimora in ogni uomo.

+Giovanni


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