Il "Young Rite", un rito ultra-liberale
Nel giorno di Pentecoste del 2006, nei Paesi Bassi, Marcus Van Alphen, sacerdote della Chiesa Cattolica Liberale (LCC) veniva consacrato Vescovo dal padre, Johannes Van Alphen, ottavo vescovo presidente della LCC. Tale data segna l’inizio della storia del Young Rite, inaugurato nello stesso giorno come rito minoritario nel Movimento Cattolico Liberale.
Il rito del Young Rite venne promosso quale rimedio alla stagnazione della tradizione cattolica liberale, che secondo Van Alphen figlio necessitava di un profondo rinnovamento. Un ringiovanimento dei riti, al quale il nome stesso Young Rite allude.
Pur mantenendo ferma la tradizione dottrinale in cui è innestato, ossia quella Cattolica Liberale, Van Alphen decise di dare maggior enfasi agli aspetti esoterici e teosofici che contraddistinguono le dottrine promulgate dai Vescovi Wedgwood e Leadbeater, in particolare gli effetti dei riti come descritti nell’opera “la Scienza dei Sacramenti” di quest’ultimo.
Rispetto alla LCC, sono tre gli elementi di maggior differenziazione:
- Viene smantellata la tradizionale distinzione tra clero e laici, pur mantenendo il Sacramento dell’Odine Sacro come da tradizione; il cammino verso il sacerdozio è offerto a tutti (e tutte) coloro che ne facciano richiesta. La responsabilità di tale scelta rimane individuale e il cammino verso l’Ordine è visto come un percorso di crescita spirituale e servizio.
- Da quanto sopra segue una maggior inclusività, che culmina nella concelebrazione dei Sacramenti. Il Young Rite incentiva la partecipazione di più sacerdoti alle celebrazioni e, nelle sue liturgie caratteristiche, prevede come la concelebrazione deve avvenire.
- Non dogmaticità. Dogmi e regole sono ridotti a quanto è strettamente necessario per il funzionamento delle congregazioni. Non esiste una forma di governo centralizzato, ma ogni congregazione (circolo) è autonoma e si autogoverna sulla base di alcuni principi di base che vengono sottoscritti da ciascuna comunità.
- L’individuo è l’autorità finale su qualsiasi questione di fede e di esperienza spirituale. Ogni dottrina può essere vista come un quadro di riferimento approssimativo.
- Anche se il Sacerdozio viene incentivato, non tutti i Sacerdoti sono celebranti. Il Sacerdote che desidera svolgere liturgie pubbliche deve ricevere licenza come “celebrante”. Tale licenza è concessa sulla base delle capacità individuali e della volontà del celebrante a voler ricoprire un ruolo pubblico, anziché una mera celebrazione privata dell’Eucaristia e dei Sacramenti.
In relazione all’ultimo punto, Marcus Van Alphen nella prefazione al messale scrive:
“Chiunque voglia percorrere il cammino dell'ordinazione può farlo, senza la necessità di svolgere una funzione cerimoniale. Questo significa che il profondo cammino di sviluppo apostolico è aperto a tutti e non è riservato ai pochi eletti rappresentanti della Chiesa. Ognuno è responsabile e ora l'umanità è pronta ad assumersi questa nuova responsabilità. A nostro avviso, la vera spiritualità non può esistere senza questa responsabilità”.
A livello liturgico, la base del messale rimane quello della LCC. La forma tradizionale del rito liberale del 1920 rimane senza grosse variazioni, se non l’aggiunta del Servizio di Guarigione (una forma ridotta del Sacramento dell’Unzione degli infermi) amministrato dopo l’Assoluzione come purificazione e preparazione a prendere parte all’Eucaristia. I riti di Ordinazione sono fondamentalmente gli stessi della LCC, integrati con la dottrina caratteristica del Young Rite (quando viene ordinato un Diacono, un Sacerdote o un Vescovo non si parla di obbedienza al Vescovo presidente o alla Chiesa ma si richiama quanto detto sulla responsabilità individuale e la responsabilità che deriva dal dono del sacerdozio di Cristo). Gli altri sacramenti e la liturgia delle ore sono uguali a quelli della LCC.
Le novità principali sono rappresentate dalla Forma Circolare della Santa Eucaristia e dall’Eucaristia Universale.
La forma circolare della Santa Eucaristia rappresenta una revisione del rito LCC ma con una disposizione in cerchio dei sacerdoti concelebranti attorno a un Altare circolare che viene utilizzato per la consacrazione delle specie, posto di fronte all’Altare Maggiore sul quale sono posti i sette raggi (sei candele e la Croce di Cristo). Sette croci sono disposte nel Tempio come previsto dal diagramma seguente (preso dal messale):
L’Eucaristia Universale è sostanzialmente l’Eucaristia in forma circolare ma con uso di formule “universaliste”, più slegate dalle tradizionali formule cristiane-cattoliche. Rappresentativo per comprendere cosa significa “universalista” nel caso di questa liturgia è la riformulazione del Confiteor del rito liberale (che è basato sul Libro della Sapienza 2, 23 e su Agostino d’Ippona):
O Signore Dio del mio Essere, tu hai creato l'umanità per essere immortale e l'hai fatta a immagine della tua eternità. Spesso ignoriamo il futuro che ci attende e talvolta ci smarriamo dal sentiero che conduce alla perfezione. Tuttavia, i nostri cuori rimangono inquieti finché non trovano riposo in Te. Sappiamo che le nostre imperfezioni e le nostre mancanze sono solo tappe che ci guidano verso la luminosità della Luce eterna, dove diventiamo uno specchio della tua Vita e l'immagine del tuo Amore. Amen.
A cui segue l’Assoluzione:
Il Signore Dio della Luce, Dio della ✙ Vita, Dio dell'Amore, ci benedica, ci preservi e ci santifichi; Cristo ✠ ci assolva. Così romperemo i legami con ciò che impedisce il nostro progresso e ci riconnetteremo all'Amore di Dio. Amen.
Ulteriore elemento caratterizzante è il ruolo ricoperto da uno dei presenti in qualità di Narratore. Il Narratore spiega gli elementi simbolici del rito eucaristico nel corso della liturgia e apre ogni fase del rito ripercorrendo uno degli episodi della vita terrena di Cristo.
L’Eucaristia Universale riporta al termine una benedizione particolare, originale e ultra-liberale:
Possano i Santi, dei quali aspiriamo a diventare discepoli, mostrarci la luce che cerchiamo, darci il forte aiuto della loro compassione e della loro saggezza. C'è una pace che sorpassa ogni comprensione; dimora nei cuori di coloro che vivono nell'Eterno; c'è un potere che rinnova tutte le cose; vive e si muove in coloro che riconoscono il Sé come Uno. Possa quella pace raggiungerci, quel potere sollevarci, finché non ci troveremo là dove viene invocato l'Unico Iniziatore, fino a quando non vedremo risplendere la ✠ stella dell'Iniziazione.
Il Rito del Young Rite, dall’Olanda si diffuse in Slovenia e negli Stati Uniti (Comunità di St George). Vi sono tuttora piccole comunità indipendenti che a vario titolo si riconoscono nel Movimento Cattolico Liberale e collaborano con Chiese che portano l’eredità, apostolica e liturgica, della LCC storica.
+Giovanni
- Convergent Streams (2020), The Story of the Community of Saint George. Online.
- Bate, A. (2009), a Strange Vocation: Independent Bishops tell their stories. Apocryphile Press.
- Van Alphen, M. (2010), the liturgy of the Young Rite. St Alban Press.