Il Movimento Sacramentale Indipendente

Per Movimento Sacramentale Indipendente (ISM) si intende un insieme di chiese che non fanno parte delle storiche denominazioni cristiane cattoliche ma che tuttavia continuano a praticare i riti sacramentali in modo indipendente. Il termine è stato usato nel 2005 da John Plummer nel suo libro "The Many Paths of the Independent Sacramental Movement" (I molti sentieri del movimento sacramentale indipendente) e, in precedenza, nel 2002, da Richard Smoley che, nel suo "Inner Christianity" (Cristianesimo interiore), ne parla in questi termini:
"Queste Chiese tendono ad essere ai margini del denominazionalismo cristiano, e si identificano come "movimento sacramentale indipendente", che fa parte di un più ampio gruppo di denominazioni noto come Vecchio Cattolicesimo.
Il movimento trae le sue origini da vescovi che, per vari motivi, si sono staccati dalla Chiesa Cattolica [Romana] nel corso dei secoli senza perdere il diritto di consacrare i loro successori (La dottrina cattolica, articolata da Agostino, sostiene che un vescovo può mantenere una successione apostolica valida anche se è in disaccordo con il papato su questioni dottrinali). Uno dei tanti rami del movimento trae le sue origini dalla Chiesa Veterocattolica Olandese, fondata nel XVII secolo.
Un ramo più antico, nel sud dell'India, sostiene di risalire all'apostolo Tommaso, che si sarebbe stabilito in quella regione.
Verso la fine del XX sec, due vescovi di queste linee [di successione apostolica] cominciarono a consacrare un certo numero di uomini dello stesso lignaggio, dando origine a molti piccoli movimenti sacramentali indipendenti. [...]"

(Immagine: Santa Messa - originale generata da IA)

I due Vescovi di cui parla Smoley, dai quali deriva la successione apostolica di buona parte delle storiche chiese indipendenti nel mondo sono René Vilatte e Arnold Harris Mathew. Non sono ovviamente gli unici Vescovi "scismatici" che hanno dato vita a linee di successione apostolica al di fuori delle Chiese istituzionali, ma sono due dei più importanti.


René Vilatte
René Vilatte (1854 – 1929), conosciuto con il nome religioso di Mar Timoteus I, primo Vescovo Vetero-Cattolico degli Stati Uniti. Fu consacrato Vescovo nel 1889 all’interno della Chiesa Ortodossa Siriaca Malankara dal Metropolita di Goa, Mar Julius I. Dopo la sua consacrazione, Vilatte prese contatti con diverse realtà vetero-cattoliche negli Stati Uniti e in Europa, consacrando nuovi Vescovi (ricordiamo Stefan Kaminski in America o Paolo Miraglia-Gullotti in Italia). La genealogia episcopale di René Vilatte è alla base di diverse linee di successione apostolica nelle chiese indipendenti cattoliche, ortodosse e gnostiche.

(Immagine: Msgr. René Vilatte)


Arnold Harris Mathew

“ECCO IL GRAN SACERDOTE CHE NEI SUOI GIORNI PIACQUE A DIO, E FU TROVATO GIUSTO”, questo è l’epitaffio inciso sulla tomba di Arnold Harris Mathew (1852 – 1919).
Precedentemente presbitero della Chiesa Romana e della Chiesa Anglicana, venne consacrato Vescovo all’interno dell’Unione di Utrecht (UU) delle Chiese Vetero-Cattoliche nel 1877 e divenne capo della Chiesa Vetero-Cattolica delle Isole Britanniche parte della UU, con la quale rimase in comunione fino al 1910.
Tra le opere di Mathew ricordiamo l’aver ravvivato l’Order of Corporate Reunion (OCR), fondato nel 1874 dall’allora arcivescovo cattolico (romano) di Milano per promuovere un riavvicinamento della Chiesa Anglicana a Roma e ripristinare la successione apostolica del clero britannico, non riconosciuta da Roma. L’attività dell’OCR consisteva nella riordinazione del clero anglicano. Nel 1912 Mathew ne assunse con successo la guida, suscitando da un lato un grande interesse da parte del clero anglicano, dall’altro l’ostilità sia della Chiesa d’Inghilterra che della Chiesa Romana. Ostilità che sfociò in una lunga persecuzione mediatica sulla stampa locale volta a distruggere l’immagine di Mathew.
Nel 1915, Mathew decise di lasciare la sua Chiesa e di essere reintegrato nella Chiesa Romana. La richiesta di reintegrazione venne accettata in parte: solo come laico e previa accettazione del dogma dell'infallibilità papale e del primato del Romano Pontefice. Mathew non accettò, si ritirò nelle campagne dell'Hertfordshire frequentando la locale parrocchia anglicana e servendo umilmente all'altare come accolito.
Prima della sua tentata sottomissione a Roma, Mathew consacrò vescovo l'ex presbitero anglicano Frederick Samuel Willoughby per preservare la propria linea di successione apostolica, il quale consacrò James Ingall Wedgwood (1916). La Chiesa Vetero-Cattolica britannica assunse quindi il nome di Chiesa Cattolica Liberale.

(Immagine: Msgr. Arnold Harris Mathew)

Perché nascono chiese sacramentali indipendenti? 
Per il già citato Richard Smoley "le verità a cui punta il cristianesimo - la natura dello Spirito e la sua unità con lo spirito di tutti gli esseri - sono immutabili. Sono sempre state e rimarranno sempre vere. [...] Le forme in cui si esprimono queste verità, tuttavia, sono impermanenti e superabili.
Una volta che lo spirito umano, nella sua incessante lotta verso il suo destino finale, perde il contatto con esse, le getta via e nuove forme prendono il loro posto.
Questa non è una critica a queste forme, così come non è una critica dire a un uomo di ottant'anni che non è forte come un tempo. D'altra parte, sarebbe un errore aggrapparsi ad esse per paura superstiziosa o per timore superstizioso o per nostalgia delle immaginarie glorie del passato".


Per approfondire...
Il Movimento, fuori dall'Italia, è ben noto e gode di maggior dignità. Seppur inesistente nella nostra lingua, in inglese è presente un'ampia bibliografia. 
La casa editrice americana Apocryphile Press, ad esempio, ha all’interno del proprio catalogo diversi titoli che parlano del Movimento Sacramentale Indipendente. Oltre ad opere monografiche sul Vescovo René Vilatte o su Dominque Varlet, dal quale nel ‘700 originò la genealogia episcopale che fece della diocesi di Utrecht una sede autonoma rispetto a Roma, sono disponibili studi sulla storia del giansenismo e del movimento vetero-cattolico e analisi di alcune linee di successione del cattolicesimo indipendente. Tra i titoli più importanti:
  • Anson P. F., Bishops at Large (una storia del movimento cattolico indipendente, anche se il testo riflette il punto di vista della Chiesa Cattolica Romana – essendo questa l’appartenenza dell’autore, il testo è un ottimo punto di riferimento per studi di tipo storico);
  • Plummer J.P., The Many paths of the Indipendent Sacramental Movement (il testo che ha dato un nome al movimento delle chiese cattoliche e ortodosse indipendenti insieme ad “Inner Christianity” di Richard Smoley);
  • Houston S., Priests, Gnostics and Magicians – European Roots of Esoteric Independent Catholicism (un libro importante che mostra le relazioni di alcuni movimenti gnostici-esoterici e alcune chiese del cattolicesimo indipendente);
  • Plummer J.P., Mabry J., Who are the independent catholics? (un testo introduttivo per comprendere il movimento).
Giovanni+

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