Leadership ed Episcopato femminile nella Chiesa Mariavita
I Mariaviti sono una comunità religiosa che ha avuto origine in Polonia nel periodo a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Il nome "Mariaviti" deriva dal latino "imitatori della vita di Maria" e la loro dottrina religiosa si basa sulla Bibbia, sulla Tradizione e sulle rivelazioni di suor Maria Franciszka Kozłowska, conosciuta anche come Mateczka. Durante la sua vita, Kozłowska dichiarò di aver avuto visioni mistiche e apparizioni della Vergine che la esortarono a fondare un nuovo ordine religioso e a propagare l'Adorazione del Santissimo Sacramento e la devozione a Nostra Signora del Perpetuo Soccorso.
Nel 1903, la Kozłowska rese note le sue rivelazioni a Jerzy Józef Elizeusz Szembek, vescovo di Płock, e la vicenda trovò seguito in Vaticano. Intanto, la suora raccolse attorno a sé un certo numero di preti cattolici alla ricerca di una spiritualità più profonda, spesso delusi dei rapporti all'interno della Chiesa "ufficiale". Tra questi Jan Maria Michał Kowalski che, insieme alla Kozłowska, fondarono la congregazione di vita religiosa mariavita.
La loro attività, volta ad elevare il livello spirituale del clero diocesano, fu inizialmente valutata positivamente dalle autorità ecclesiastiche. Tuttavia, presto sorsero dei disaccordi tra i mariaviti e le gerarchie preoccupate del troppo zelo e dalla eccessiva indipendenza dei membri del movimento. In tale situazione, nel 1906, la fondatrice del movimento si recò a Roma, in compagnia di Kowalski, per spiegare personalmente al papa Pio X le proprie idee religiose. Tuttavia, all'incontro con il Pontefice seguì la scomunica di entrambi, mentre agli altri mariaviti furono lasciati ancora venti giorni perché si avvedessero.
Fu questo l'inizio di una massiccia campagna diretta ad annientare il movimento che rischiava intanto di egemonizzare la vita spirituale di una buona porzione dei polacchi. Su richiesta dei vescovi le autorità russe cacciarono i mariaviti dalle chiese e dalle canoniche. Ciò nonostante i 33 sacerdoti, tutte le suore e i quasi 44.000 fedeli laici non si diedero per vinti, trasformando quello che era solamente un ordine religioso in una Chiesa indipendente da Roma: la Chiesa Mariavita.
Nonostante la scomunica, la Chiesa Mariavita crebbe e trovò consensi presso l'Unione delle Chiese Vetero-Cattoliche di Utrecht. Nel 1909 la Chiesa entrò nell'Unione e Kowalski venne consacrato Vescovo da Gerardus Gul, Arcivescovo della Chiesa Vetero-Cattolica d'Olanda assistito da due vescovi della stessa chiesa, J.J. van Thiel di Haarlem e N.B.P. Spit; un vescovo della Diocesi Cattolica dei Vetero-Cattolici in Germania, J. Demmel di Bonn e Arnold Harris Mathew della Chiesa Vetero-Cattolica delle isole britanniche (del quale si è già parlato ampiamente qui e qui).
La storia di Antonina Maria Izabela Wiłucka-Kowalska ha radici nella nobiltà polacca. Figlia di Adam Wiłucki e Maria Antonina nata Horn, studiò presso il ginnasio russo di Varsavia e successivamente si iscrisse all'istituto pedagogico per donne di Marta Łojkówna a Varsavia, conseguendo il diploma nel 1909.
Dopo aver insegnato per quattro anni ai bambini di una famiglia della nobiltà terriera polacca, fu deportata in Crimea a causa dell'insorgere della Prima Guerra Mondiale. Nel 1918, tornò in Polonia, dove ebbe il suo primo incontro con il mariavitismo e con Feliksa Kozłowska, la fondatrice del movimento religioso. Nonostante le obiezioni della sua famiglia, decise di unirsi alle Suore Mariavite.
Nel 1920, assunse il nome religioso di Maria Izabela, diventando Superiora Generale per volontà di Kozłowska. Nel medesimo anno, dopo l'introduzione del matrimonio clericale nella Chiesa Vetero-Cattolica Mariavita, Antonina Maria Izabela Wiłucka sposò Jan Maria Michał Kowalski, leader carismatico della Chiesa, in uno dei primi matrimoni mistici tra un sacerdote e una suora.
Nel 1929, Wiłucka-Kowalska fu ordinata Vescovo nella Chiesa Vetero-Cattolica Mariavita, insieme ad altre undici suore. Ciò rappresentò un importante passo avanti per il ruolo delle donne in questa Chiesa.
Tuttavia, nel 1935 si verificò una scissione all'interno della Chiesa Vetero-Cattolica Mariavita originaria. Questo portò alla creazione della Chiesa Cattolica Mariavita, e Wiłucka-Kowalska insieme al marito, Jan Maria Michał Kowalski, si unirono a questa nuova denominazione, dove mantenne i medesimi ruoli ricoperti nella prima Chiesa.
La divisione tra la Chiesa Vetero-Cattolica Mariavita e la Chiesa Cattolica Mariavita nel 1935 ha portato Antonina Wiłucka-Kowalska, insieme a suo marito Jan Maria Michał Kowalski e ai loro seguaci, a trasferirsi a Felicjanów. Durante questo periodo, Antonina è rimasta Superiora Generale delle Suore Mariavite e ha partecipato attivamente alla gestione della Chiesa.
Nel 1940, dopo l'arresto di suo marito da parte della Gestapo e la sua deportazione nel Campo di Concentramento di Dachau, Antonina ha assunto il ruolo di guida della Chiesa Cattolica Mariavita, prodigandosi per la sopravvivenza della sua Chiesa in un periodo piuttosto critico. Di questi anni il lancio del periodico quindicinale "Królestwo Boże na Ziemi" (Il Regno di Dio sulla Terra).
Deceduta il 28 Novembre 1946, Antonina Maria Izabela Wiłucka-Kowalska è stata un faro di cambiamento e innovazione non solo all'interno della sua denominazione, ma per l'intero Movimento Sacramentale Indipendente (leggi Cattolicesimo Indipendente). La sua straordinaria vita e i suoi traguardi sono un esempio di come la dedizione e la fede possano superare ogni ostacolo.
La Chiesa Cattolica Mariavita esiste tuttora e mantiene la sua sede a Felicjanów. Sebbene non sembri avere seguaci al di fuori dei confini polacchi, a differenza della più grande Chiesa Vetero-Cattolica è importante sottolineare che non ha mai avuto grandi numeri fin dall'inizio, con forse solo 3.000 membri alla sua fondazione. Una nota negativa risiede nel fatto che la Chiesa Cattolica Mariavita ritiene che l'ecumenismo sia in gran parte superfluo e per questo poco si relaziona con altre realtà cristiane. Ciò che è degno di nota è che la Chiesa Cattolica Mariavita, liturgicamente conservatrice (contrariamente dalla sua controparte Vetero-Cattolica, progressista), è ancora guidata da una Vescova, Maria Beatrycze Szulgowicz .
Giovanni+