La nostra Chiesa, New Jerusalem Liberal Anglican Church, oggi si è arricchita grazie all'ordinazione di un nuovo diacono, con il quale esploreremo la possibilità di adattare i riti liturgici del Young Rite alla nostra particolare realtà.
Il Young Rite è nato nel 2006 con la consacrazione episcopale di Marcus Van Alphen in Sud Africa e rappresenta una rivisitazione del messale della Chiesa Cattolica Liberale (CCL), che, seppur mantenendo buona parte della struttura liturgica originaria della CCL storica, introduce diverse novità per la concelebrazione del Santissimo Sacramento, quando presenti più sacerdoti, e presenta alcuni riti originali sviluppati ex novo.
Il rito di ordinazione utilizzato oggi è stato quello del messale del Young Rite, opportunamente tradotto in italiano. La celebrazione si è svolta utilizzando la forma lunga del rito Cattolico Liberale (Wedgwood, 1920).
Letture: 2 Tessalonicesi 1,11-2,2; Marco 1,12-15
Graduale
Ant.: La tua Parola Signore è Luce sul mio cammino.
La luce è la Verità divina che proviene dal Signore, e questa luce dà intelligenza non solo agli angeli ma anche agli uomini (da E. Swedenborg, Cielo e Inferno).
Omelia
Carissimi,
La nostra chiesa oggi si arricchisce di un nuovo ministro.
Vorrei riflettere sul ruolo del ministero diaconale in una chiesa indipendente come la nostra, ma penso il discorso valga per tutte le chiese indipendenti, non strutturate, aperte. Il diacono è un servitore, ma di chi in questo caso? Di Cristo, sicuramente. Della chiesa? Nelle nostre realtà chiesa vuol dire Vescovo perché molto spesso la realtà è che siamo noi Vescovi e pochi altri a comporre la chiesa. Quindi, se ci atteniamo ai canoni, oggi dovrei essermi ordinato un servitore che diventi una mia appendice, un mio riflesso su un altro territorio e in una nuova comunità locale. E' questo il rischio nelle chiese indipendenti, in questo può scadere l’ordinazione di un diacono, o di un nuovo presbitero: che il nuovo ministro diventi un prolungamento dell’ego del Vescovo fondatore.
Ma noi vogliamo evitare tutto ciò.
Ho ricevuto il dono del ministero ordinato e lo trasmetto. Lo trasmetto a persone che hanno doni particolari da far fruttare e che a loro volta potranno diventare canali della Grazia del Signore in grado di compartecipare, in qualità di suoi strumenti, al Suo disegno di Salvezza universale.
Ci viene in aiuto la filosofia del Young Rite, con il cui rito abbiamo celebrato oggi l’ammissione al diaconato del nostro fratello. Nel Young Rite si cerca di realizzare un vero sacerdozio universale. Spariscono le gerarchie, ogni membro della comunità che lo desidera viene ordinato, prendendo in mano il proprio cammino spirituale e assumendosi le responsabilità delle proprie azioni. E’ infatti in un percorso di sviluppo spirituale che sono inseriti i gradi dell’Ordine, dagli ordini minori fino all’episcopato. Più o meno come funziona negli ordini iniziatici. La ratio è quella di supportare la crescita, il miglioramento, l’evoluzione spirituale dei candidati in modo che, restituiti al mondo, contribuiscano a cambiarlo in meglio portando positività, retti pensieri e azioni, giustizia, saggezza e sapienza. Solo così un ministro potrà contribuire al disegno di Dio, che è quello dell’evoluzione universale: un cammino collettivo verso la Perfezione.
Quindi, tornando alla domanda posta all’inizio, “servo di chi?”. Di Dio e del suo riflesso nel mondo, l’umanità tutta.
A Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo, le Tre Persone in Unico Dio, il debito tributo di ogni onore, maestà, potenza, dominio e lode, ora e in perpetuo, nei secoli dei secoli.
Amen.
+Giovanni