Una lettera di San Patrizio, soldato di Cristo

Estratto dalla lettera di San Patrizio ai soldati di Corotico (c. 450)

Sono Patrizio, sì un peccatore e davvero non istruito; eppure mi sono stabilito qui in Irlanda dove mi professo vescovo. Sono certo nel mio cuore che "tutto ciò che sono" l'ho ricevuto da Dio. Così vivo tra tribù barbare, straniero ed esule per amore di Dio. Lui stesso testimonia che è così. Non avrei mai voluto che queste parole dure uscissero dalla mia bocca; non ho l'abitudine di parlare in modo così brusco. Ma ora sono spinto dallo zelo di Dio, la verità di Cristo mi ha risvegliato. Parlo anche per amore dei miei vicini che sono i miei unici figli; per loro ho rinunciato alla mia patria, ai miei genitori e persino a spingere la mia stessa vita sull'orlo della morte. Se ho un valore, è quello di vivere la mia vita per Dio, per insegnare a questi popoli, anche se alcuni di loro mi guardano ancora dall'alto in basso.

È forse per la bontà del mio cuore che compio una simile opera di misericordia nei confronti di un popolo che una volta mi ha catturato quando ha distrutto la casa di mio padre e ha portato via i suoi servi? Perché per discendenza ero un libero, nato da un padre decurione; eppure ho venduto questa mia nobiltà, non me ne vergogno, né mi rammarico che possa aver portato qualche vantaggio ad altri. Insomma, sono schiavo in Cristo di questo popolo lontano per la gloria indescrivibile della "vita eterna che è in Gesù Cristo nostro Signore".







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